PALLAVOLO

— I FONDAMENTALI —

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https://youtu.be/uNUMEEii4co

La pallavolo, chiamata anche volley (abbreviazione dall’inglese volleyball), è uno sport che si svolge tra due squadre di sei giocatori ciascuna. Lo scopo del gioco è realizzare punti facendo sì che la palla tocchi terra nel campo avversario (attacco) e a impedire contemporaneamente che la squadra avversaria possa fare altrettanto (fase di difesa).

Ogni squadra può essere composta da 12 giocatori, ma solo 6 giocatori potranno entrare in campo e ogni giocatore, in zona di difesa, può essere sostituito dal “Libero” se non è il suo turno di servire. In ambito internazionale, alcune competizioni consentono di avere 14 atleti iscritti a referto, comprensivi di due liberi.

Il campo da gioco è di forma rettangolare di 18 × 9 m diviso da una rete in due quadrati di 9 × 9 m che identificano la metà campo di una squadra dall’altra. Ogni metà campo è suddiviso in due (a partire dalla rete) da una linea parallela a quella di fondo campo detta dei 3 metri che è il posto della prima linea, e gli altri 6 metri della seconda linea. La partita si divide in set da 25 punti l’uno, una squadra si aggiudica la vittoria di un set al raggiungimento del venticinquesimo punto, avendone almeno due di vantaggio, altrimenti si prosegue finché una delle due squadre non ottenga i due punti di vantaggio necessari (26-24, 27-25, 28-26 ecc.). La partita finisce quando una squadra si aggiudica tre set, nel caso di pareggio il quinto e ultimo set, denominato tie-break, termina al raggiungimento del 15° punto, sempre con il vantaggio di almeno due punti di stacco sull’avversario.

Oltre alla pallavolo propriamente detta, ci sono differenti versioni adottabili in specifiche circostanze, che possono avere regole simili, ma non identiche, come la pallavolo da spiaggia.

È presente nel programma dei Giochi olimpici estivi dal 1964 ed è uno degli sport più praticati

Storia della pallavolo

Già nell’antichità esistevano giochi con la palla che possono essere considerati i predecessori della pallavolo. In antichi giochi greci e romani, ad esempio, venivano eseguiti esercizi con la palla a scopo di divertimento e svago. In Germania fu introdotto nel 1893 un gioco chiamato faustball, ma il merito dell’invenzione della pallavolo in forma moderna, nata ufficialmente nel 1895, va riconosciuto a William Morgan, istruttore di educazione fisica presso un college dell’YMCA di Holyoke, nel Massachusetts (Stati Uniti).

Il 9 febbraio 1895 Morgan radunò alcuni insegnanti nel college di Springfield per la dimostrazione di un nuovo sport, da lui chiamato Mintonette. Con l’aiuto di due squadre composte da 5 membri, tra cui il sindaco e il comandante dei vigili del fuoco di Holyoke, avvenne il battesimo di un nuovo gioco sportivo con caratteristiche profondamente diverse dagli altri sport in voga a quel tempo.

Una caratteristica peculiare era quella di non prevedere il contatto fisico tra i partecipanti, per cui la destrezza, la prontezza dei riflessi, la capacità di concentrazione e l’agilità prendevano il posto della forza, qualità fino ad allora primaria nelle attività sportive. Fu però Alfred F. Halstead, il 10 marzo del 1896, a cambiare il nome di Mintonette, un po’ troppo femminile, in volleyball (letteralmente palla sparata). Egli riuscì a imporre questo sport nei college YMCA dislocati in tutti gli Stati Uniti.

Due anni dopo, la pallavolo si praticava anche nella maggior parte dell’America Meridionale (Brasile, Argentina, Uruguay). Nel 1898 la pallavolo giunse a Manila, nelle Filippine, grazie a un insegnante di educazione fisica americano; proprio ai filippini viene attribuita l’invenzione della “schiacciata”. In Cina e in Giappone ottenne un successo strabiliante. In Europa arrivò durante la prima guerra mondiale, importata dalle truppe americane. Anche in Italia la Pallavolo arrivò con l’esercito americano. A Porto Corsini, vicino a Ravenna, i soldati statunitensi della locale base idrovolanti praticavano regolarmente tale sport.

 

Una partita di pallavolo

Campo di gioco

 

Geometria di un campo di gioco di pallavolo (visto dall’alto).

Le partite di pallavolo si svolgono al coperto, la zona libera deve misurare almeno 3 metri dalle linee di fondo e laterali, mentre lo spazio al di sopra del campo di gioco deve misurare almeno 7 metri.

Per quanto riguarda le competizioni mondiali ed ufficiali, la zona libera deve misurare almeno 5 m dalle linee laterali e almeno 6,5 m dalle linee di fondo. Lo spazio di gioco deve misurare almeno 12,5 m al di sopra della superficie di gioco.

Il terreno di gioco è di forma rettangolare, LUNGO 18  metri e  LARGO 9 

 diviso in due settori di 9 per 9 metri da una rete posta perpendicolarmente al suolo. In entrambi i settori sono tracciate le linee perimetrali, che delimitano il terreno di gioco dalla zona libera e la linea d’attacco posta a 3 metri dalla rete.

Per le competizioni mondiali ed ufficiali le linee devono essere di colore bianco. Il terreno di gioco e la zona libera sono richiesti di altri colori e differenti fra di loro

La superficie di gioco deve essere piana ed uniforme, così da non presentare pericoli per i giocatori. Per le competizioni mondiali ed ufficiali, le superfici in legno o in materiale sintetico sono le sole permesse.

La rete

 

Rete di pallavolo

La rete è posta ad un’altezza nella sua parte superiore di 2,43 metri per le gare MASCHILI e

2,24 metri per le gare FEMMINILI

e per i ragazzi a 2.15 metri

nei campionati giovanili l’altezza della rete varia a seconda della categoria e del comitato d’appartenenza. La misurazione deve essere effettuata nella parte centrale, dove l’altezza deve essere esatta, e in corrispondenza delle due linee laterali, dove può variare in eccesso per un massimo di due centimetri in modo simmetrico. La rete si estende per 9,50-10 metri in lunghezza e un metro in altezza. Due bande bianche verticali, larghe 5 centimetri e alte 1 metro, sono fissate alla rete esattamente al di sopra di essa.

LA PALLA

Secondo il regolamento della FIVB, la palla deve essere di cuoio vero o sintetico e deve avere una forma sferica, una circonferenza di 65–67 cm, un peso di 260-280 grammi, la sua pressione interna deve essere di 0,300 ÷ 0,325 kg/cm² (4,26 ÷ 4,61 psi – 294,30 ÷ 318,82 mbar o hPa). Il suo colore può essere uniforme e chiaro o una combinazione di colori. Il materiale sintetico e la combinazione dei colori per i palloni utilizzati nelle competizioni internazionali ufficiali sono stabiliti dalla FIVB.

Nei campionati italiani 2016/2017 la FIPAV, ha stabilito che gli unici palloni omologati per le gare ufficiali sono i Mikasa MVA200, Mikasa MVA300, e il Molten V5M5000.

Il gioco

 

Rotazione in senso orario dei giocatori. I numeri indicano le posizioni dei giocatori (ad esempio per “posto 4” si intende la posizione dell’attaccante a sinistra). Per cui durante la rotazione ad esempio il giocatore nel posto 4 passa al posto 3.

Lo scopo del gioco è far in modo che la palla non cada nel proprio campo ma che cada all’interno del campo avversario.

Le partite si disputano al meglio dei 5 set e vince la gara la squadra che ne conquista tre; ogni set viene vinto dalla prima squadra che raggiunge 25 punti con almeno due punti di stacco rispetto alla squadra avversaria ad eccezione del quinto, denominato tie-break, che termina quando una delle due squadre raggiunge i 15 punti (sempre con lo stacco di 2 punti) e con cambio campo alla conquista dell’ottavo punto.

Ogni azione inizia con il servizio (o “battuta”) effettuato dal giocatore difensore destro della squadra che ne ha ottenuto il diritto; al fischio dell’arbitro egli ha otto secondi di tempo per inviare la palla verso il campo avversario utilizzando qualsiasi parte del braccio. L’azione continua fino a che la palla non tocca il campo, e/o inviata fuori dal campo. La squadra che vince un’azione di gioco conquista un punto e il diritto a servire.

Per ogni azione di gioco, la squadra ha a disposizione tre tocchi (escludendo l’eventuale tocco di muro), per inviare la palla nel campo avversario facendola passare all’interno dello spazio di passaggio. Dopo aver effettuato un muro, un giocatore può colpire nuovamente la palla senza incorrere nel fallo di doppio tocco ed effettuando il primo tocco di squadra.

La palla non può essere fermata o trattenuta e può essere colpita con qualunque parte del corpo; costituisce fallo il contatto e il successivo accompagnamento della palla o il contatto continuo e ripetuto con il corpo. Nel caso in cui la palla tocchi la rete e ritorni indietro, essa può essere rigiocata nel limite dei tocchi rimasti a disposizione della squadra. È severamente vietato toccare qualsiasi parte della rete.

I ruoli dei giocatori in campo sono questi:

  1. Alzatore

  2. Centrale

  3. Schiacciatore 

     (a volte chiamato anche “banda”, perché attacca vicino alle bande laterali della rete, oppure ala perché sta ai lati del campo)

  4. Libero

  5. Opposto

Il libero, giocatore specializzato nei fondamentali di difesa e ricezione, non segue le normali regole relative alle sostituzioni ma può rimpiazzare illimitatamente qualunque giocatore che si trovi in seconda linea, ma principalmente sostituisce il centrale, ad eccezione del giocatore al servizio in fase di battuta.

Strategie di gioco

Esistono molte strategie – incluse quelle di difesa, che però sono più complesse – basate su diversi schemi di gioco, tuttavia per capire il gioco è necessario spiegare almeno le strategie di attacco, che vengono scelte e chiamate dal palleggiatore, che le decide mentre la squadra avversaria si appresta a battere il servizio, e le indica con le dita a formare un numero dietro la schiena (per non farli vedere agli avversari). La loro realizzazione si basa sul presupposto che la ricezione sia perfetta, il che significa che il secondo tocco deve avvenire tra il posto 2 e il posto 3 ad un’altezza maggiore o uguale a quella della rete stessa. In questo modo il palleggiatore sarà in grado di smistare la palla fra le seguenti alternative, che costituiscono appunto le possibili strategie di attacco: davanti a sé al centrale, allo schiacciatore laterale anche con traiettoria tesa o a un altro schiacciatore in seconda linea (la cosiddetta pipe); dietro di sé ancora al centrale, all’opposto e infine all’altro schiacciatore in seconda linea. L’efficacia della strategia prescelta dipende quindi dal fatto che la squadra in attacco sappia già quale di queste opzioni adotterà il palleggiatore mentre la squadra in difesa deve preparasi ad ognuna di esse. Per questo il battitore cerca sempre di mettere il più possibile in difficoltà la ricezione impedendo così la realizzazione della strategia di attacco prescelta. Questo spiega l’elevato tasso di errore che spesso ha il battitore, altrimenti incomprensibile. A questo proposito va ricordato che il problema dell’eccesso di errori in battuta, stimabile in uno su tre circa, e più in generale il fatto che solo la squadra al servizio potesse guadagnare il punto, hanno in passato rischiato di rendere poco attraente la pallavolo come sport per il grande pubblico e difficoltosa la programmazione delle partite la cui durata era a volte eccessiva. Per questo è stato deciso di cambiare il calcolo del punteggio in vigore fino agli anni Novanta e anziché la sola perdita del diritto a eseguire il servizio si segna un punto all’altra squadra. Inoltre il punteggio per vincere il set è stato incrementato di 10 punti, portandolo da 15 a 25, tranne l’eventuale tie-break (è il cosiddetto “rally point system”). Successivamente, per cercare di avere scambi mediamente più prolungati e limitatamente al redivivo Campionato mondiale maschile per club FIVB del 2009, entrò anche in vigore la regola in base alla quale il primo attacco può essere effettuato solo dalla seconda linea Tuttavia già nell’edizione del 2010 venne abbandonata tale regola, detta Golden Formula, che in un summit di tecnici non incontrò i favori degli addetti al lavoro.

FONDAMENTALI

Per “fondamentale” si intende un’azione specifica e basilare che un giocatore di pallavolo deve saper compiere. Nella pallavolo ci sono tre fondamentali:

  • Palleggio

  • Bagher

  • Servizio o battuta

Anche il muro e l’attacco sono definiti fondamentali, da alcuni definiti secondari. Ogni fondamentale, alcuni maggiormente, altri meno, è diviso in varianti che ne differenziano l’esecuzione.

Per distinguere i vari modi di respingere la palla nella terminologia odierna del campo di gioco, viene definito “palleggio” il passaggio effettuato con le mani e “bagher” quello eseguito con le braccia. Quando il passaggio viene indirizzato allo schiacciatore, viene chiamato “alzata” o “palleggio di costruzione”.

Palleggio

 

Palleggio

Uno dei fondamentali più importanti nella pallavolo è il palleggio, in quanto costituisce i due terzi di ogni azione. Nella pallavolo si parla indifferentemente di passaggio o palleggio, poiché non essendoci la possibilità di toccare due volte consecutive la palla (eccezione fatta per il muro), si ha sempre bisogno di un compagno che la rimandi. Quindi palleggio e passaggio si identificano. Dal 1895 al 1950 circa si è sempre chiamato palleggio il passaggio con le mani, poiché la palla veniva trattata solo con esse. Quando nel 1950 sono apparse le prime respinte a braccia unite si è parlato di “salvataggio” non potendo classificare bene il colpo. Sono stati i cecoslovacchi ad usare per primi la tecnica delle braccia unite per respingere i palloni che arrivavano a grande velocità: le braccia venivano messe sotto la palla, come una scavatrice, dalla quale poi hanno preso il nome di “bagher” (vedi sotto). Nel giro di vent’anni il bagher è diventato il più importante tocco dei tre che si hanno a disposizione. Quindi ora non si può più parlare di tecnica di salvataggio, bensì di passaggio. Per distinguere i vari modi di respingere la palla nella terminologia odierna del campo di gioco, viene definito palleggio il passaggio effettuato con le mani e bagher quello eseguito con le braccia. Quando il passaggio viene indirizzato allo schiacciatore, viene chiamato alzata. A seconda che la palla venga inviata davanti, dietro o lateralmente al corpo abbiamo rispettivamente il palleggio avanti, il palleggio dietro e il palleggio laterale. In generale, il palleggio è uno dei fondamentali più importanti in quanto si impostano con esso quasi tutte le azioni d’attacco e di contrattacco. A livello tecnico, il palleggio si effettua portando le mani sopra la testa, in modo tale che i pollici e gli indici (che, assieme alle spalle, controllano la direzione del colpo) formino una figura simile ad un cuore rovesciato. Contemporaneamente il resto della mano avvolge la palla e gli arti inferiori, flettendosi, dando, al rilascio del pallone, la forza desiderata. Se si vuole rendere il gioco più veloce abbassando la traiettoria del palleggio, è necessario ruotare i polsi dall’interno verso l’esterno: maggiore è la rotazione e la velocità di tale azione, minore sarà l’altezza raggiunta dalla palla.

Bagher

 

Bagher

La tecnica del bagher consiste nel respingere il pallone con la parte interna delle braccia unite. Quando il “bagher” è indirizzato all’alzatore si chiama “appoggio”.

L’uso del bagher è legato alla ricezione della battuta, alla difesa e in qualsiasi altro tocco dove la palla è troppo bassa per essere palleggiata o schiacciata. Il fondamentale del bagher prevede una posizione di gambe piegate per la successiva spinta per i destri con la gamba sinistra davanti (viceversa con i mancini), schiena a gobba con le spalle chiuse e con le braccia unite senza piegarle per la spinta, dà velocità e forza al pallone.

Servizio o battuta

 

Servizio in salto float

Per esso si intende il colpo che mette in gioco la palla “inviandola” nel campo avversario. La battuta deve essere effettuata da fondo campo, entro 8 secondi dal fischio di autorizzazione del primo arbitro, altrimenti va punto alla squadra avversaria, con una mano o con il braccio dopo che la palla è stata lasciata o lanciata in aria dalla mano. Il punto può essere conquistato già con il servizio e in questo caso prende il nome di ace . Le battute possono essere fatte dal basso o dall’alto e quelle dall’alto possono essere di quattro tipi: dall’alto con i piedi a terra rimanendo fuori dal campo, in salto, in salto float o in salto spin. Tramite sorteggio viene deciso quale delle due squadre inizi a servire mentre durante i set successivi inizia a battere la squadra che non ha servito nell’ultimo punto del set precedente.

Attacco

 

Schiacciata

L’attacco si utilizza per inviare il pallone nel campo avversario cercando di ottenere un punto. Inoltre esso ha variabili come l’altezza e la posizione del muro, la posizione della difesa, e ancora il punto in cui viene colpito il pallone, la posizione del giocatore, la distanza da rete del pallone, influenzano il tipo di attacco a disposizione dello schiacciatore. Questi può decidere di puntare su un colpo potente fuori dal muro, oppure utilizzare le mani del muro per eseguire il cosiddetto “mani e fuori”, oppure può sorprendere la difesa con un pallonetto o una palla smorzata.

Pallonetto
Si intende un palleggio effettuato ad una mano che sorprende l’avversario, passando sopra o lateralmente al muro. Rappresenta una delle varianti ai colpi forti d’attacco nel caso di giocatori esperti, dove si cerca di sorprendere la difesa piazzata per ricevere un pallone potente, mentre costituisce la principale arma d’attacco nel mini-volley.
Smorzata (o attacco piazzato)
È il colpo che smorza il rimbalzo della palla provocando un volo cortissimo e una veloce ricaduta al suolo. La parabola risultante è simile a quella del pallonetto, solo che il tocco viene dato pieno.
Schiacciata
È il colpo che si dà alla palla, con una sola mano, cercando generalmente di colpire il più forte possibile affinché gli avversari non riescano a recuperare la palla o non riescano a controllarla, mandandola fuori. Per effettuare la schiacciata è importante possedere una buona elevazione. Solitamente la effettuano i giocatori più alti che stanno a rete. Se non si hanno queste doti atletiche è necessario avere un notevole bagaglio tecnico per poter oltrepassare il muro tentando altri colpi come il “mani e fuori” o il pallonetto.
Per poter eseguire la schiacciata bisogna inoltre fare tre passi fondamentali, a volte quattro, per prendere una buona rincorsa e per poter saltare il più possibile. I giocatori della squadra avversaria possono difendersi dalla schiacciata attraverso il muro.

Muro

 

Muro a tre

Si chiama “muro” la parte del corpo che uno o più giocatori di prima linea possono innalzare al di sopra della rete al fine di arrestare il colpo avversario, in genere una “schiacciata”. Il giocatore a muro può toccare il pallone oltrepassando l’asse verticale della rete, dopo il terzo tocco della squadra in attacco o dopo un colpo d’attacco. Murare la palla proveniente dal servizio avversario è considerato fallo. Il muro può essere eseguito da un singolo giocatore oppure da due o tre giocatori, i quali sono posizionati avanti. La condizione affinché il muro sia considerato valido è che i giocatori siano avanti e si trovino nelle vicinanze della rete avendo almeno una parte del corpo al di sopra di quest’ultima. Il muro non può interferire con il gioco avversario.

Si parla di “tentativo di muro” quando non viene toccata la palla pur trovandosi nella posizione di muro, e di “muro effettivo” quando il muro tocca la palla. Il giocatore “libero” non può effettuare né muro, né tentativo di muro.

Esiste inoltre un altro tipo di muro che, nel gergo, viene definita “mani-fuori” o “tocco-fuori”: l’attaccante colpisce il pallone in modo tale che l’ultimo a toccare la palla sia lo stesso giocatore che è in salto durante il muro e che cada quasi subito.

Varianti

 

Una partita di biribol a San Paolo (Brasile)

  • Il beach volley è uno sport di squadra giocato sulla sabbia, olimpico dal 1996. Nato come variante del gioco della pallavolo, da semplice ricreazione sulle spiagge si è evoluto fino a diventare sport professionistico in vari paesi del mondo. Due squadre di giocatori di due persone ciascuna si scontrano su un campo di sabbia diviso da una rete.
  • Il biribol (o biriball), simile alla pallavolo ma giocato in acqua. Tale sport, ideato negli anni 60 dal professor Dario Miguel Pedro a Birigui (Brasile), viene giocato perlopiù in Brasile in squadre da 2-4 giocatori in una piscina con 8 m di lunghezza, 4 m di larghezza e 1,3 m di profondità e con una palla di soli 100g più pesante di quella della pallavolo. Inoltre è prevista una rete a metà campo e alta 2,62 m (maschile) o 2,4 m (femminile), una linea di zona attacco a 1,25 m di distanza dalla rete e una zona di servizio a 0,8 m dal bordo piscina. La partita avviene al meglio di 3/5 set raggiungendo 21 (nell’ultimo 20 ) per primi, o in caso di contestazione (20-20 oppure 19-19 ) con 2 punti di vantaggio di scarto.
  • Fistball: viene giocato in un campo di erba sintetica fra 2 squadre, ciascuna di 5 giocatori con posizioni fisse, e con un pallone di 320-380 g di pelle e ad aria compressa.La palla prima di essere colpita può rimbalzare al massimo una volta.