SPORT A SCUOLA – CAPACITA’ MOTORIE – Condizionali e Coordinative

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LA FORZA

 

 

CAPACITA’ CONDIZIONALI E COORDINATIVE

 

Con il termine capacità motorie s’intende l’insieme delle caratteristiche fisiche o sportive che un individuo possiede e che permette l’apprendimento e l’esecuzione delle varie azioni motorie.

Le capacità motorie influenzano l’intensità e la qualità di risposta motoria all’ambiente e si connotano come componenti parziali delle abilità. Le capacità sono proprie dell’individuo, in parte legate  all’ereditarietà e al patrimonio genetico, e possono modificarsi con l’allenamento.

Le capacità motorie si trovano quindi alla base della prestazione fisica e si dividono in:

⇒   CAPACITA’ CONDIZIONALI , legate alla condizione fisica e quindi agli aspetti energetici del movimento (aspetto quantitativo del movimento);

⇒   COORDINATIVE , connesse alla capacità del sistema nervoso centrale di avviare e controllare il movimento (aspetto qualitativo del movimento).

Questa suddivisione è fissata convenzionalmente poiché, in realtà, le capacità motorie interagiscono costantemente.
Tuttavia si è constatato che, mentre esercitazioni volte ad allenare le capacità coordinative migliorano anche le capacità condizionali, non sempre così efficacemente si verifica il contrario.
Classificazione delle capacità motorie
Nel corso degli ultimi quarant’anni numerosi autori hanno tentato di chiamarle e specificarle con terminologie differenziate e varie.

La differenziazione primaria è determinata dalla suddivisione delle capacità motorie in: 

CONDIZIONALI O ORGANICO MUSCOLARI
⇒COORDINATIVE GENERALI E SPECIALI
⇒STRUTTURALI ELASTICHE (FLESSIBILITA’)
Le capacità motorie, dunque, sono costituite da quelle condizionali, che dipendono dalle funzioni metaboliche e da quelle coordinative. In estrema sintesi possiamo dire che le prime sono appunto la forza oltre alla velocità ed alla resistenza, mentre le seconde riguardano l’abilità di rapportarsi con il proprio corpo e con l’ambiente esterno, anche da un punto di vista spazio-temporale.

La flessibilità, invece, si trova a metà strada tra le capacità condizionali e quelle coordinative.

Le capacità condizionali:

FORZA – VELOCITA’ – RESISTENZA 

Determinano la durata, la quantità e l’intensità della risposta motoria ed incidono in modo determinante sulla prestazione motorio-sportiva;
Sono direttamente influenzate dai processi metabolici che conducono alla produzione di energia: aerobico (sforzo ad intensità medio-bassa senza un limite di tempo definito), anaerobico lattacido (sforzo ad intensità medioelevata di durata fino ad 1 minuto) ed anaerobico alattacido (sforzo ad intensità massima di durata fino a 20 secondi) indispensabile per muoverci;
Dipendono dal grado di sviluppo e di efficienza dei grandi apparati del nostro corpo: cardiaco, circolatorio, respiratorio, muscolare).

Gli effetti dell’allenamento delle capacità condizionali si traducono in un miglioramento funzionale dei tre processi energetici precedentemente elencati.

LA FORZA

 

 

è l’energia prodotta dai muscoli capace di vincere una resistenza esterna.
Nella pratica di palestra potrà essere espressa come:

Forza Massima: ovvero la possibilità di sollevare un carico massimale in un solo sforzo. Mezzi di
miglioramento sono rappresentati da pesi capaci di stimolare il muscolo ad intensità che varia tra l’85 ed il 100% del massimale sollevabile in uno specifico esercizio. Allenandola il carico non deve mai essere abbassato oltre l’85% del massimale, praticamente non superare le 5-6 ripetizioni per ogni serie. Queste ultime, almeno 5 o 6, devono essere portate sempre ad esaurimento ed il recupero tra le stesse deve essere di 3 minuti.

Forza Resistente: ovvero la possibilità di contrastare la fatica con impegni di forza muscolare da effettuarsi in un arco di tempo relativamente lungo. Vengono interessati il sistema cardio-circolatorio, il sistema organico ed il sistema respiratorio. La forza resistente si differenzia da quella massima per l’intensità del carico che varierà tra il 50% e 70% del massimale sollevabile in ogni singolo esercizio.

Forza Veloce: ovvero la possibilità di superare le resistenze esterne con particolare velocità di contrazione.
Mezzi di miglioramento sono rappresentati da carichi che variano tra il 40 ed il 60% del massimale sollevabile predeterminato, espresso al massimo della velocità esecutiva.

LA VELOCITA

 è la capacità di sviluppare un’azione motoria in un tempo minimo.
Per incrementarla vengono svolti, in palestra, esercizi a carico naturale con esecuzioni ripetute al massimo della velocità per 8-10 secondi e per 3-4 serie con un recupero completo.
Altri esercizi di incremento sono: corsa libera veloce, corsa su circuiti specifici, etc. La resistenza alla velocità si ottiene protraendo il lavoro per almeno 15-20 secondi.

LA RESISTENZA

 è la capacità di resistere alla fatica di un esercizio in un lasso di tempo prolungato.
La resistenza dal punto di vista fisico interessa molti settori muscolari tanto da richiedere un impegno notevole e prolungato dell’apparato cardio-circolatorio e respiratorio. In palestra per il potenziamento vengono usati carichi che permettono almeno 25-30 ripetizioni di ogni singolo esercizio per almeno 3 serie senza recupero. In una palestra ben attrezzata si possono svolgere circuiti specifici, oppure può essere rappresentata da corsa di durata lunga (2 ore), media (60 minuti), breve (20 minuti) tutte a velocità diverse.

Le capacità strutturali elastiche
Hanno componenti sia di tipo coordinativo che condizionale;
Si basano su fattori che non sono in stretta correlazione con i meccanismi di produzione energetica del nostro organismo e tanto meno con l’evoluzione e la funzionalità nervosa.
Dipendono prevalentemente da una componente congenita che influenza la struttura del tessuto connettivo della muscolatura e delle articolazioni, da fattori ormonali che si modificano nel corso dell’evoluzione dell’uomo e dalle nostre abitudini motorie che sollecitano determinate ampiezze articolari o allungamenti muscolari.

Le capacità strutturali elastiche sono la mobilità articolare e l’elasticità muscolare

La MOBILITÀ ARTICOLARE

detta anche articolarità, , flessibilità, estensibilità, ecc., è la capacità che permette di compiere movimenti ampi ed al massimo della escursione fisiologica consentita dalle articolazioni.

Questa possibilità è condizionata:
o dalla struttura ossea dell’articolazione (incongruenza delle superfici articolari a contatto);
o dalle sue componenti anatomiche e funzionali (grado di estensibilità dei legamenti, tendini e muscoli);
o dalla bassa temperatura ambientale;
o dall’ insufficiente livello di riscaldamento del corpo.
Fra gli 11-14 anni, sia nei maschi che nelle femmine, è abbastanza facile incidere sulla flessibilità in quanto, ad una massa muscolare ridotta, si unisce una struttura tendineo-legamentosa particolarmente elastica.Dopo l’adolescenza, con la maturazione progressiva dell’apparato muscolare, inizia a decrescere.

L’ELASTICITA’ MUSCOLARE

indica la capacità dei muscoli di deformarsi sotto l’azione di una forza e al
rilascio di questa forza, di ritornare in breve tempo alla sua forma iniziale. L’elasticità muscolare è di grande importanza per l’economia ed il controllo del movimento umano e si realizza grazie alla presenza, all’interno del muscolo, di strutture connettivali la cui risposta meccanica è appunto simile a quella di un elastico o di una molla.

LE  CAPACITA’ COORDINATIVE 

Possono essere classificate  in

GENERALI E SPECIALI

– GENERALI- 

Sono determinate dai processi che organizzano, controllano e regolano il movimento;
Dipendono dal grado di maturazione del sistema nervoso centrale e periferico.
Infatti la  coordinazione può essere definita la capacità di organizzare, regolare e controllare il movimento del corpo nello spazio e nel tempo per raggiungere un obiettivo.

 

 

 capacità di apprendimento motorio

 capacità di controllo motorio

 capacità di adattamento e trasformazione del movimento

Le capacità coordinative generali si esprimono nell’apprendimento, regolazione e adattamento del movimento. Nonostante vengano classificate in maniera separata, il loro apporto è pressoché inscindibile, poiché è quasi impossibile distinguere l’influenza delle singole capacità generali sull’attività

Il loro incremento dipende dallo sviluppo delle capacità coordinative speciali, con le quali interagiscono strettamente.

Non si prestano infatti ad essere stimolate in forma rigorosamente analitica

Capacità di apprendimento motorio.

 Esprime l’attitudine all’apprendimento di nuovi gesti e può essere valutata (anche se grossolanamente) attraverso il parametro tempo, cioè dalla rapidità con la quale l’allievo si impadronisce correttamente di un nuovo movimento di una certa complessità. Capacità di apprendimento motorio.

 L’acquisizione delle nuove abilità deve avvenire attraverso ripetizioni coscienti e controllate, lo sviluppo di questa capacità, infatti, è massimo se le esercitazioni vengono effettuate con attenzione e consapevolezza. La capacità di apprendimento è alla base dello sviluppo motorio Capacità di apprendimento motorio.

 Nella prima infanzia lo sviluppo di questa capacità è modesto; segna poi una rapida accelerazione nel periodo della prima età scolare (6 -10) e, tra i 9- 10 anni, raggiunge il massimo grado di incremento. Si stimola proponendo esercizi nuovi sempre più complessi e chiedendo agli allievi di eseguirli con attenzione

Capacità di controllo motorio

 Esprime l’attitudine nel controllare e regolare il movimento, cioè la capacità di realizzare gesti precisi che consentono di raggiungere adeguatamente lo scopo dell’azione; si valuta attraverso la qualità dell’abilità motoria appresa Capacità di controllo motorio

 Gli esercizi, inizialmente, vengono effettuati in forma lenta e senza elevate richieste di precisione. Gradualmente aumentano precisione e rapidità esecutiva. Capacità di controllo motorio

 L’incremento di questa capacità avviene: con un’attenzione costante sulla propria esecuzione

 essere capace di anticipare mentalmente il programma motorio

 di percepire i feedback sul movimento e di effettuare le dovute comparazioni (tra valore richiesto e valore reale). Le operazioni di regolazione servono ad annullare o quantomeno a ridurre lo scarto tra i due valori.

Capacità di adattamento e trasformazione

 Consente di adattare il movimento alla mutevolezza dell’ambiente, ed al variare della situazione (sport di situazione) modificandolo in relazione alle differenti condizioni che si vengono a configurare durante l’attività motoria o sportiva.

 

 

SPECIALI 

 Capacità di accoppiamento e combinazione

 Capacità di differenziazione cinestesica

 Capacità di equilibrio

 Capacità di orientamento

 Capacità di ritmo

 Capacità di reazione

 Capacità di adattamento

 Fantasia motoria

 

Accoppiamento e combinazione

 Capacità di coordinare opportunamente tra loro i movimenti parziali del corpo, le successioni di movimenti singoli e le singole fasi del movimento (fase preparatoria, fase principale, fase finale).

Differenziazione cinestesica

 Si basa sulla percezione dei parametri di forza, tempo e spazio e sul confronto tra movimento programmato (valore richiesto) e quello realmente effettuato (valore reale).

 capacità di eseguire con precisione le singole parti di un movimento, o i movimenti parziali del corpo

 E’ descritta anche come “senso del movimento”, “senso della palla”, “senso dell’acqua” ecc…

 Ha il substrato biologico nell’analizzatore cinestesico, che, per controllare e regolare i vari parametri del movimento, utilizza le informazioni provenienti dai propri recettori (propriocettori) e quelle degli altri analizzatori (ottico, labirintico, tattile, acustico).

Capacità di equilibrio

 Può essere definita come capacità di mantenere il corpo in equilibrio; oppure di conservare o ripristinare questa condizione durante e dopo spostamenti ampi e rapidi .

 Vengono distinti due aspetti di questa capacità:

 L’abilità nel mantenere l’equilibrio in posizione statica, o nei movimenti molto lenti (equilibrio statico).

 Quella di mantenere e ripristinare l’equilibrio durante e dopo cambiamenti di posizione ampi e rapidi che tendono a squilibrare il corpo (equilibrio dinamico)

Equilibrio statico

 L’equilibrio statico si basa sull’elaborazione dei segnali degli analizzatori: vestibolare, cinestesico, tattile ed ottico (quelli vestibolari comunque hanno minore rilevanza rispetto alle azioni dinamiche).

Equilibrio dinamico

 Per gli spostamenti ampi e rapidi (equilibrio dinamico), specie nei giri del corpo, sono invece le informazioni vestibolari a prendere il sopravvento. Esse partono dall’apparato otolitico (canali semicircolari) che registra le accelerazioni lineari e angolari.

Capacità di orientamento

 Capacità di determinare e variare la posizione ed i movimenti del corpo nello spazio e nel tempo, in riferimento ad un campo di azione definito (spazio), oppure in relazione al compagno, l’avversario ecc…

Capacità di ritmo

 Capacità di cogliere un ritmo imposto dall’esterno e di riprodurlo nel movimento (ritmo oggettivo); nonché di realizzare i movimenti secondo un andamento ritmico interiorizzato (ritmo soggettivo)

In questa capacità rientra il tempismo esecutivo che è l’abilità di fare le cose nel momento adatto e nello spazio giusto.

 Si tratta di trasformare in azioni motorie i ritmi forniti per via acustica, spesso musicale, come accade ad esempio nel Pattinaggio o nella Ginnastica. Il ritmo dipende dalla capacità di differenziare gli interventi muscolari.

 Nel movimento il “ritmo” si manifesta come ordine cronologico della dinamica muscolare (di come viene erogata la forza) ed esprime il decorso spazio- tempo del suo svolgimento.

 Quando non vi è ritmo esterno, esso dipende dal modello di movimento che l’allievo riesce ad interiorizzare

Capacità di reazione

 Capacità di programmare ed eseguire rapidamente azioni motorie adeguate e di breve durata in risposta ad un segnale; è il presupposto indispensabile per reagire, al momento più opportuno e rapidamente, ad uno stimolo esterno o interno.

  Semplice o complessa

  (tempo di reazione, tempo di movimento)

Tempo di reazione

misura l’intervallo che va dalla presentazione dello stimolo alla prima reazione osservabile del movimento, collegato con lo stimolo stesso

può essere scomposto in tre fasi:

⇒ centrale-cognitiva

⇒ efferenza di risposta

⇒ periferico-motoria

 

Tempo di movimento

 è dato dall’intervallo misurato dall’inizio del primo movimento osservabile fino alla completa esecuzione.

Capacità di adattamento

 Capacità di adattare il programma dell’azione durante lo svolgimento in base alle variazioni della situazione percepite o previste, oppure di continuare l’azione stessa in maniera totalmente diversa.

Fantasia motoria

 È la capacità di risolvere un problema motorio o una situazione immediata, utilizzando schemi motori nuovi e non convenzionali.